Bocconi S. Team  -  San Pio X  78 - 73  (19-21, 37-36, 56-56)

Bocconi Sport Team: Vaptasarov 5, Mascellani 1, Castellano, Domini 8, Pluchino 9, Battisti 12, Urbano 22, Bellini 10, Bellincampi 9, Medakovic 2; all. Pucci, v.all. Favero.

Falli: 18; TL: 27/43.

San Pio X: Stigliano 11, Sebastio 9, Chiappa 11, Fusco 3, Ciccone 2, Nodari 10, Magnani 10, Piccolo, Martini 10, Messina 7; all. Rossi; v.all. Catenaccio.

Falli: 30+1C; TL: 8/17.

Il San Pio tornava in campo appena 5 giorni dopo la disfatta di via Gallura contro Tumminelli e si voleva vedere una reazione, qualsiasi essa fosse. La reazione c'è stata anche se non ha portato il risultato più concreto, ovvero il referto rosa. Ci dobbiamo accontentare e lo faremo: siamo fiduciosi nel fatto che al primo passo seguiranno i successivi ovvero la costanza nell'allenamento e la vittoria in campo.

Della partita manca la cronaca (il ... cronista era ... assente) ma è facile dire che è stata una partita punto a punto con i nostri impegnati nel contenimento del bomber Urbano (con risultati non proprio perfetti, dato che ne ha messi 22) e dei suoi compagni e alla ricerca di soluzioni in attacco che si differenziassero un po' dalla solita palla sotto e pensateci voi (riferito a Nodari e Chiappa). Mi è stato riferito di un ottimo comportamento (e non solo dal punto di vista del gioco) da parte di Martini che ha cercato di portare serenità nel gruppo, di uno Stigliano che dopo qualche partita sta ritrovando la sua prorompente verve in attacco, di Sebastio che vuole a tutti i costi ritornare ai "suoi" livelli" e dell'impegno di tutti nel fare e nel chiacchiere meno.

Dalle statistiche si osserva facilmente che la nostra difesa è stata decisamente più aggressiva di quella  dei ragazzi di coach Pucci (31 a 18 i falli) ma questo non deve suonare come critica agli arbitri che, a detta dei ragazzi, hanno fischiato bene e con metro lineare. Semmai possiamo recriminare sul fatto che 8 liberi su 17 siano davvero pochini: arrivare con 3, 4 punti in più al finale avrebbe sicuramente cambiato lo spirito dei nostri ed avrebbe aumentato la pressione sui pellicani.

Mi dispiace dovere ripetere la solita musica ma ancora una volta siamo arrivati al finale della partita a giocarcela (escludiamo Tumminelli, ed pensiamo a Magenta e Gambolò) e, come si dice, ancora una volta ci è mancato un soldo per fare una lira. A questo punto devo ritenere che quello che ripeto da tempo è giusto: se arriviamo corti di fiato alle battute finali della partita il sangue deve decidere se andare al cervello o ai muscoli. E per vincere le partite è necessario che funzionino al meglio sia il cervello che i muscoli.

05.12.07

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