Pentagono - San Pio X  60-55 (20-14, 35-26, 43-40)

Pentagono: Sartorio, Bertè (14), Mariani (2), Bozzoli (3), Bortolotti, Fusella (4), Monaco, Pellegrini (7), Montani (11), Moretto (5), Moretti (14); all. Caravita, sc. Maschio.

Falli: 14; TL: 17/24

San Pio X: Giudici (1), Bruno, Lisanti (8), Torresin (10), Messina (3), Piccolo (2), Casetta (3), Palomba (12), Ciccone (16); all. Rossi, sc. Dettoni.

Falli: 20; TL: 9/13

Partita dall'andamento strano, quella tra Pentagono e San Pio. In campo c'è equilibrio che, a causa dell'imprecisione al tiro dei nostri non si manifesta nel punteggio: nei primi due quarti Pentagono domina nel punteggio arrivando al +12. I ragazzi capitanati da Miki Palomba sembrano abulici e senza quel furore agonistico che, ci dicono, ha caratterizzato la vittoria con il Leone della scorsa settimana. Ad inizio 3 quarto la svolta che avrebbe potuto essere decisiva: coach Rossi, con il chiaro intento di far "girare" un po' il metro arbitrale dalla parte bianco verde, parte con una protesta insistita che produce un tecnico (che probabilmente era quello che Roberto voleva ottenere) e l'immediata espulsione (molto severo l'arbitro, a mio parere). I ragazzi rimangono sotto la guida (che credo sia stata irregolare) dello scorer "Trap" Dettoni. Sarà stato per lo schiaffo subito o per la bravura del Trap, ma la partita, a quel punto è diventata un'altra. Grinta e cuore hanno preso il posto della mollezza e della distrazione. Orchestrati ottimamente da Fabio Giudici, i nostri si sono fatti prima sotto a -3 (fine 3° quarto) e poi hanno operato un poderoso sorpasso per arrivare a +5 (a 5 minuti dalla fine). Poi l'attacco si è inceppato di nuovo ed al Pentagono hanno ricominciato a rientrare un po' di punti. Quanto bastava per arrivare a 50" dalla sirena con 2 punti di vantaggio. Ai nostri ha continuato a non entrare mentre i ragazzi di Goffredo Caravita sono stati abili nel gestire il finale.

Bene per i nostri, insieme a Giudici, un ritrovato Lisanti e Capitan Miki. Ho molto apprezzato, nel momento della rabbia e della rimonta, l'inattesa grinta di Jacopo Casetta, un ragazzo cui il fisico e la tecnica non mancano e cui manca solo quel pizzico di cattiveria (magari anche qualcosa di più di un pizzico) per essere quell'ottimo giocatore che sappiamo tutti può diventare.

12.12.06

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