San Pio X  -  Basket Boffalora  73 - 89  (16-30, 40-45, 55-70)

San Pio X: Stigliano 13, Sebastio 5, Chiappa 19, Ciccone, Nodari 7, Magnani 14, Martegani 3, Piccolo, Martini 9, Messina 3; all. Rossi, v.all. Catenaccio.

Falli: 27 (1U); TL: 17/20.

Basket Boffalora: D'Antico 3, Meloni, Pianta 17, Castaldini 18, Varliero, Lucato 26, Reverberi 21, Cislaghi NE, Balzarotti 2, Meda 2; all. Annese, a.all. Berri.

Falli 20; TL: 28/35.

Un altro venerdì amaro, un altro fine settimana da passare a riflettere su cosa non ha funzionato e alla ricerca dei perché e dei per come. Il commento a questa partita viene aggiunto ai tabellini dopo alcune ore di riflessione e di rimuginamenti. Cosa si può dire? Sicuramente che l'impegno era contro un'ottima squadra, ben organizzata con un eccellente livello medio e con alcune punte di diamante che qualcuno, con enfasi, potrebbe definire da altra categoria. Sicuramente che la nostra prova è stata a tratti buona. Certamente che non è stata sufficiente per staccare la parte rosa del referto. Il tempo per correre ai ripari c'è ancora ma dobbiamo guardare in faccia la realtà: ci sono alcune cose che, evidentemente, non funzionano. Molto serenamente, senza fare drammi o cercare capri espiatori abbiamo il dovere di analizzare, capire e correre ai ripari. Lo faremo con molta serenità, senza isterismi e senza intraprendere percorsi perigliosi ma lo faremo.

La partita era stata preparata con poche ma significative indicazioni: "Attenzione a non partire immediatamente con un parziale negativo e attenzione al loro gioco di penetra e scarica." ...  "Teniamo il loro primo passo e la metà del lavoro è fatta." ... "Piegati sulle gambe."

Dopo 3 minuti eravamo 2-12, alla fine del primo quarto 16-30. Merito sicuramente dei ragazzi di Annese ma qualcos'altro ci deve essere passato per la mente. E' vero che di tiri buoni ce ne siamo presi parecchi e che la palla non ne voleva sapere di entrare ma, dannazione, è mai possibile che tutto fosse stato così ben previsto e che niente, proprio niente, sia stato come noi volevamo? Boffa non ha strafatto né mi è sembrata provenire da un altro pianeta. Hanno semplicemente fatto quello che il loro coach, Andrea Annese, gli ha chiesto di fare. Noi, dopo pochi minuti di partita eravamo già lì a protestare per il fischio sbagliato e per la sostituzione fatta. Il nostro problema è quello che avere una mania di persecuzione che non trova nessuna giustificazione. E che ci fa dimenticare di essere sul campo per giocare a pallacanestro e non a chiacchierare e fare le cose che abbiamo preparato (da quanto scritto in precedenza sembra che il coach le aveva indovinate, o no?) ...

Nel scondo quarto ci siamo fatti sotto e abbiamo chiuso con un meno 5 che avrebbe potuto essere anche un meno 2. Cosa era cambiato? Che abbiamo pensato a fare e basta e che loro, non sono marziani, hanno sofferto il nostro gioco. Già perchè se ci mettiamo a fare le cose che abbiamo preparato sappiamo anche giocare!

Al rientro eravamo tutti convinti che la partita era aperta ma sono bastati due fischi dubbi (ai nostri occhi paranoici) ed un paio di belle giocate di Lucato & C che siamo ri piombati nella depressione ... nuovo parziale da -10 e approccio al 4° quarto con un bel 15 punti da recuperare.

Siamo anche riusciti a riportarci sotto a meno 6 (credo) ma niente, dovevamo parlare con l'arbitro, dovevamo mandare a quel paese l'allenatore che ci tira fuori, dovevamo urlare al compagno che LUI aveva sbagliato, sempre attenti a cercare la pagliuzza trascurando la trave che si trova nel nostro occhio. E così Boffalora, SENZA STRAFARE, si [ ripresa il suo meritato ]16 e se ne [ tornata a casa a festeggiare. Per i ragazzi di Annese (un galantuomo oltre che un buon tecnico) citare qualcuno sarebbe ingiusto verso gli altri. Hanno mostrato un'ottima intesa e delle eccellenti individualità: complimenti!!

L'arbitraggio è stato ottimo e, oggettivamente, non ho visto nessun genere di fischio contestabile.

Il commento finale ...

Vogliamo ancora stare a recriminare sulle partite giocate fuori casa per mancanza di palestra o sulla palestra che non è adeguata? Vogliamo lamentarci dell'allenamento al giovedì che non è il massimo per giocae una partita al venerdì? Per favore, ora basta! Il tempo delle scuse è finito ora ci si mette al lavoro in silenzio e a testa bassa.

Ora, da oggi (non da domani) non ci sono più giustificazioni di nessun genere! Chiunque abbia voglia di fare seriamente le cose che deve fare (i dirigenti a dare risposte ed a prendere decisioni, i tecnici ad allenare ed i giocatori a giocare) si metta al lavoro IN SILENZIO e con il massimo impegno. Chi non è disponibile può andarsene ... a cominciare dal sottoscritto.

Per i nostri devo tirare fuori dalla melma di questa serata un nome in particolare: Alessandro Martegani! Tega rientrava dopo qualche anno di assenza e, per lui, per la maglia che indossava e per la prova da lui offerta, ci sarebbe voluta ben altra partita!

Grazie Tega, conto molto su di te!

14.12.07

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